Non racconto i soggetti che fotografo, piuttosto immortalo il loro ruolo all’interno del momento che fotografo.
Per fare ciò spesso induco i miei soggetti ad interpretare una parte a loro affine. Li porto a compiere azioni all’interno di un contesto mai costruito ma individuato nella realtà con grande attenzione. Sperimento nuove forme di interazione chiedendo di compiere delle vere e proprio performance. Ciò che cerco è un’immagine che sia una finestra su una realtà onirica che mescola elementi quotidiani ed elaborazioni surreali.
Odio la banalità e la perfezione.
Amo la casualità e l’errore.